Marchi di qualità agroalimentare DOP e IGP: qual è la differenza?
DOP e IGP sono marchi di qualità europei attribuiti a quei prodotti agroalimentari che condividono uno stretto legame con il territorio nel quale vengono prodotti. Ma in cosa differiscono queste denominazioni?
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Ci eravamo lasciati con il nostro articolo sui marchi di qualità DOC, DOCG e IGT, specifici per vini e produzione vinicola; è ora tempo di parlare di quei marchi di qualità agroalimentare europei che abbracciano il mondo del food & beverage a 360°: il marchio DOP e il marchio IGP.
Un brevissimo riassunto prima di cominciare.
Cosa sono i marchi di qualità e a che cosa servono?
Come suggerisce il nome stesso, i marchi di qualità vengono utilizzati per certificare il pregio delle materie prime e dei metodi di produzione e lavorazione dei prodotti agroalimentari.
L’apposizione di questi marchi fornisce vantaggi significativi, tra cui:
• Tutela giuridica per il produttore;
• Riconoscibilità agli occhi dei consumatori;
• Differenziazione dalla concorrenza;
• Gestione strategica della comunicazione aziendale.
Utile, no? Andiamo avanti.
Parliamo dei marchi DOP e IGP, certificazioni europee introdotte nel 1992 dal Regolamento CEE 2018/92 e oggi regolamentate dal Regolamento CEE 510/2006.
Come accennato nel nostro precedente articolo, attualmente le diciture italiane DOC e DOCG sono comprese nella DOP e quella IGT (sempre italiana) nella IGP.
1. DOP (Denominazione d’Origine Protetta)
Dal colore rosso e giallo, lo sgargiante marchio DOP è probabilmente il più conosciuto e anche il più difficile da ottenere. Come mai?
Questo perché la DOP indica che le particolari caratteristiche di un prodotto agricolo o alimentare dipendono indissolubilmente dal territorio nel quale questo viene creato. L’ambiente geografico assume quindi un ruolo fondamentale e comprende sia fattori naturali (come il clima), sia fattori umani (per esempio particolari tecniche di produzione).
Tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione di un prodotto DOP devono avvenire all’interno di un’area geografica delimitata. È esattamente per questo motivo che molto spesso il prodotto prende il nome della zona in cui viene realizzato.
Appositi Consorzi di Tutela garantiscono la serietà dei produttori e la tracciabilità dei prodotti, occupandosi anche della lotta alla contraffazione e all’uso improprio del marchio su prodotti non registrati.
In origine questo marchio di qualità nasce per essere certificazione specifica per alimenti, ma nel 2009 viene modificato per comprendere anche vini e bevande alcoliche.
I prodotti registrati DOP in Italia sono ben 172 (elenco aggiornato al 04.08.2021 del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), una vera garanzia di qualità e bontà.
2. IGP (Indicazione Geografica Protetta)
Marchio di qualità simile alla DOP, ma meno restrittivo.
The marchio IGP indica che una particolare caratteristica del prodotto agroalimentare selezionato è strettamente connessa al suo ambiente geografico che, ricordiamo, può comprendere sia fattori naturali che umani.
Per ottenere la certificazione IGP non serve che l’intero processo di produzione avvenga nell’area geografica in questione (come per la DOP), ma è necessario che ivi venga svolta almeno una delle fasi di produzione.
Prendiamo come esempio la Mela di Valtellina IGP: la qualità di questa mela è strettamente legata alla Valtellina per fattori quali il clima, suolo, manualità locale e altri ancora. Questi elementi la rendono quindi unica e non riproducibile al di fuori di quell’area geografica.
Appurata questa connessione con il territorio, alcune fasi della produzione possono avvenire al di fuori della Valtellina.
I Consorzi di Tutela intervengono anche in questo ambito e si occupano di garantire qualità e originalità dei prodotti aventi marchio IGP.
Ad oggi in Italia sono 140 i prodotti agricoli e alimentari che possono fregiarsi del marchio di qualità IGP (elenco aggiornato al 04.08.2021 del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali).
Per concludere:
Con un totale di 312 marchi tra DOP e IGP registrati, l’Italia si aggiudica la medaglia d’oro dei prodotti agroalimentari certificati dall’Unione Europea.
Parliamo di garanzie di qualità, ma soprattutto di salvaguardia dell’autenticità dei prodotti locali.
Sappiamo bene che anche gli alimenti non sono immuni dai tentativi di contraffazione, tutelare i propri prodotti agroalimentari è fondamentale per evitare danni economici e d’immagine.
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